Villa Fini si mostra in tutta la sua maestosità percorrendo la riva sinistra del Brenta ed è proprio grazie a questa sua posizione invidiabile e per la fastosità delle sue forme originarie. Le prime notizie riguardanti l’edificio sono segnalate nel 1665 quando Zuane Antonio Toderini diventa proprietario di 75 campi in “villa della Mira…” Il corpo principale quindi risalirebbe alla metà del XVII secolo, anche se il maggiore apporto compositivo e decorativo risale alla fine del Seicento quando la nobile famiglia veneziana dei Fini entra in possesso della proprietà. La facciata principale, anch’essa orientata verso sud, presenta un impaginato simmetrico, costruito attorno a un asse centrale che organizza tutta la composizione architettonica, costituita di tre piani e undici assi. Le aperture, ad arco a tutto sesto nei piani terra e nobile, si susseguono in maniera regolare sia nelle dimensioni che nelle forme, presentando eleganti cornici in pietra d’Istria, materiale della tradizione costruttiva veneziana impiegato anche per realizzare particolari del frontone triangolare che fino a poco tempo fa racchiudeva un orologio meccanico. Perpendicolarmente al corpo che ospita la villa padronale si sviluppano gli annessi. Quello di sinistra, ancora ben leggibile nella sua forma primitiva, si presenta come un corpo allungato, di pianta rettangolare con aperture ad archi a tutto sesto al piano terra, cui corrispondono finestrelle circolari nel sottotetto. Il complesso comprende anche un oratorio, la cui facciata incorniciata da lesene ioniche che inquadrano una finestra termale è di origine seicentesca, e la sua presenza in questo complesso è testimoniata dalle visite pastorali effettuate nel 1669 e nel 1690. Arretrato rispetto alla facciata, vi è un piccolo campanile a vela. Di notevole suggestione è, inoltre, il parco da cui si accede attraverso un portale con arco a tutto sesto in pietra, ornato da statue settecentesche. |
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